La prima volta di Babbo Natale in rosso

La prima volta di Babbo Natale vestito rosso è stata grazie a Thomas Nast.
Questo illustratore e caricaturista tedesco-americano dello scorso secolo ha definito, volente o nolente in modo definitivo, l’iconografia del nostro simpatico ed immortale amico con la barba e la pancia, che poi la Coca Cola ha reso in tutto il mondo IL simbolo del Natale.

Noto ora che il mio biglietto da visita è decisamente “rosso Babbo Natale”.

Per ulteriori informazioni: A Pictorial History of Santa Claus.
Leggetelo!
Almeno avrete qualcosa di quasi utile da raccontare ai vostri parenti.


Wicked problems: problemi malefici e come risoverli

O meglio.
… e come risolverli.
Tom Wujec, innovatore, scrittore, docente alla Singularuty University e molte altre cose, ci parla in una TED Talk dei “wicked problems” e di come risolverli, o per lo meno comprenderli, utilizzando strumenti di visualizzazione collaborativa: disegni, parole, frecce e post-it.

Utilizzare strategie per stimolare il “pensiero sistemico” (Systems thinking) e risolvere problemi così complessi da meritarsi di essere definiti “malefici”.

Su drawtoast.com approfondimenti e spunti utili sul tema.
Chi non ha un “problema malefico” da risovere, scagli la prima pietra!


Bambini e Coding: insegnare la programmazione

Nuovo progetto, nuovi temi.
Quindi nuove ricerche.
Chiedendo a Google informazioni su “bambini e vecchie tecnologie” quasi tutti i risultati mi hanno portato a “bambini e coding“.
Cercando “il vecchio” sono caduto in quella che è l’ultima frontiera dell’alfabetizzazione: il coding.
Perché nel XXI secolo, dalla più tenera età, oltre a imparare la madre lingua, ovviamente l’inglese e magari il cinese, l’ennesimo must è imparare il linguaggio delle macchine e insegnare la programmazione ai bambini.

A primeggiare nella corsa al fornire gli strumenti per questa pedagogia è la Primo Toys, un’azienda con la testa italiana che ha prodotto Cubetto, un piccolo robot approvato dal Metodo Montessori che può essere programmato attraverso un linguaggio che si può toccare.
Le stringhe di codice sono rappresentate da piccoli oggetti colorati da posizionare lungo un percorso, su una tavoletta di legno che nasconde un cervello di silicio: cambiando la sequenza degli operatori, cambiano le azioni che compie il robot.

L’ultimo progetto su cui la Primo Toys ha collaborato è Pigzbe un portafogli intelligente che si ripromette di “Get financial superpowers” ai bambini dai 6 anni in su.


Intelligenza artificiale nei musei: l’audioguida di domani

Nel 1967 lo Stedelijk Museum di Amsterdam iniziò la sperimentaizone della audioguida come la conosciamo oggi: un device che caricato di materiali audio, che ci racconta una storia, un sostituto dalle guida fisica ma a cui non si possono fare domande.
Nel 2017 la Pinacoteca di San Paolo,Brasile, insieme ad IBM inaugura l’audioguida di domani, anzi, di oggi: l’intelligenza artificiale entra nei musei con il progetto The Voice Of Art.

Utilizzando Watson, la piattaforma per AI di IBM di cui ho già parlato in questo articolo hanno aumentato l’esperienza dei visitatori, dando la possibilità di interagire con 7 dei capolavori raccolti.
Il visitatore, attaverso un device fornito dal museo, può parlare con le figure rappresentate nelle opere, chiedendo loro qualsiasi cosa dalla più pertinente alla più fantasiosa, ricevendo in tempo reale risposte create da un chatbot cognitivo “formato” dai curatori del museo stesso.

L’utilizzo di tecnologie di AI è una risorsa cruciale per rendere più attraenti i beni culturali, per farli parlare con le nuove generazioni.

Fonte: https://www.museumnext.com/2017/04/artificial-intelligence-audio-guide/


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